Not enough for loveship, too much for friendship.

hurt me hard, please.

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  1. LaÐyIno
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    Nick autore: LaÐyIno
    Fandom: NARUTO.
    Personaggi: Yoshino Nara. Shikaku Nara+Kushina Uzumaki, Minato Namikaze, Inoichi Yamanaka.
    Pairings: ShikaYoshi+accenni MinaKushi.
    Avvertimenti: One-shot.
    Rating: Verde.
    Autoconclusiva?:
    Note autore: Legata agli avvenimenti di Always running from something we're becoming. Inutile come me, ma ok, volevo scriverla.

    Inoichi parò un colpo di Yoshino, poi il secondo, infine il suo calcio.
    «Gran bella serie, Yocchan. Sono colpito!» esclamò il biondo alla propria cugina, caduta a terra ed ansimante per lo sforzo, ma con un grande sorriso sul volto.
    «Ci vai piano con lei, dattebane!» ribatté Kushina scherzosamente, alzando un pugno in aria: era fiera della sua piccola Yoshino.
    «Quest’anno non avrai rivali all’esame di selezione dei chunin!» rimarcò l’orgoglioso Minato.
    La sollevò letteralmente per la vita e la fece volteggiare, fino a quando Yoshino -rossa fino alle orecchie- non sbraitò di metterla giù.
    La ragazzina incrociò le braccia sotto al seno e guardò in cagnesco il suo migliore amico.
    «Non osare riprovarci, pezzo di idiota!» strepitò, battendo ritmicamente un piede a terra.
    «L’hai sentita la tiranna, Yondaime.»
    La schiena scoperta di Yoshino si ghiacciò.
    «Shikaku!» esordì Inoichi, correndo incontro al jonin. Gli altri due ninja risero per il suo commento, che gli sarebbe di certo valso un sacco di botte da un’imbarazzata Yoshino.
    Ma Yoshino non era imbarazzata, era sconvolta.
    «Sei tornato» mormorò con un filo di voce, guardandolo come se non volesse credere a sé stessa.
    Shikaku la guardò attraverso la spalla del suo compagno di team.
    «Sì, com’è evidente» rispose, piegando leggermente la testa con un sorriso distratto.
    «Ehi Shikakun! Dove sei stato stavolta, ne?»
    «Ero in missione ad Oto, c’è stato un po’ di tafferuglio, ma niente di importante.»
    «Era da un po’ che non ti vedevo, vecchio mio! Come stai?»
    «Al solito, Minato. Tu e la tua consorte?»
    Il viso di Kushina si accese e Minato sorrise, un po’ disorientato.
    «Dai, Shikaku, ti sembra il caso di parlare così?»
    «ESATTAMENTE, DATTEBANE!»
    Shikaku rise, e con lui lo Yamanaka.
    «Quando sei tornato?» chiese Yoshino, che a differenza degli altri non si era affatto avvicinata ma manteneva le distanze con una gelida obiettività che sconfinava nell’indifferenza.
    «Qualche ora fa» rispose con apparente calma Shikaku, guardandola. Dove voleva andare a parare? Non era certo il caso di tirare fuori quel discorso in quell’occasione. Poteva almeno aspettare che fossero soli, o la reginetta non se ne sarebbe fregata di nessuno e avrebbe fatto come voleva lei?
    Yoshino alzò il volto con un’espressione che nessuno riconobbe e lo guardò dritto negli occhi.
    «Allenami» gli ordinò, per nulla intenzionata ad essere contraddetta.
    «Yoshino, l’hai sentito, è appena-» «D’accordo.»
    Inoichi lo guardò: aveva quell’espressione infame di chi è deciso a prendersi gioco degli altri.
    Shikaku era un uomo buono, pacifico, saggio, ma quando lo si istigava, diventava una belva.
    E Yoshino l’aveva già assaggiato sulla sua pelle.
    Si portò a qualche metro dalla ragazza e si fletté di poco sulle ginocchia, invitandola a fare la prima mossa.
    Yoshino, rapida, sfrecciò verso di lui, tentando di prenderlo con una ginocchiata al mento che lui fermò senza problemi. Fece una capriola in aria e provò a coglierlo di sorpresa con un calcio al ginocchio. Questa volta, per non essere colpito, dovette saltare all’indietro.
    Yoshino corse ancora verso di lui, disperata, con l’intento di sferrargli una tallonata alla guancia, ma Shikaku arpionò il suo sandalo e la spinse via, facendola cadere sull’erba.
    Più volte Yoshino si rialzò, più volte lui la buttò a terra senza colpirla.
    Fin quando Yoshino, al limite della frustrazione, riuscì a graffiarlo sulla guancia sinistra fino a farlo sanguinare.
    Shikaku ghignò.
    «Ora che hai avuto la tua soddisfazione, possiamo finirla?» sbadigliò «sono stanco.»
    Yoshino digrignò i denti e il suo corpo scattò da solo, infliggendogli una dolorosa gomitata allo stomaco, poi una gomitata alla bocca, che lo mandarono lungo disteso.
    «COLPISCIMI!» gridò, ormai allo stremo. Il nodo alla gola vibrò paurosamente, tutti lo sentirono con chiarezza.
    Shikaku tornò a guardarla con tanto d’occhi, scioccato dal suo comportamento.
    «COLPISCIMI, AVANTI! TUTTI QUI SAPPIAMO CHE PUOI FARLO, PUOI RIDURMI A BRANDELLI SE SOLO LO VOLESSI! TU SEI IL GRANDE NARA SHIKAKU, IL GENIO DI KONOHA! AVANTI, COLPISCIMI! TRATTAMI COME UNA TUA PARI!»
    Shikaku, indignato, si sollevò. Yoshino, gli occhi lucidi e le labbra bianche per trattenere le lacrime, lo aspettò in posizione di sfida.
    Il successivo pugno, la ragazza non lo vide neanche arrivare. Batté con violenza sul terreno, il respiro mozzo per la veemenza del colpo di lui, la tempia che pulsava.
    Si rimise in piedi e provò a rispondere, ma in due secondi si trovò nuovamente a farsi solleticare il viso dagli steli, la gote che palpitava di sofferenza estrema.
    Dopo essere riuscita miracolosamente a osservarlo in viso per una terza volta, tornò supina sul terreno, l’addome dolorante e il naso perfetto che sanguinava –non che Shikaku volesse colpirla così forte, ma non era riuscito a dosare la potenza del suo taijutsu.
    Ansante, si pulì la traccia scarlatta con il polso prima di rialzarsi.
    Si scagliarono l’uno contro l’altra, rimediandosi i loro lividi, i loro crampi, le loro ossa rotte.
    Shikaku portò a segno un montante che le fece voltare la faccia dall’altra parte.

    «Lo so che fa male, amore, lo so, dammi fiducia.»


    Yoshino affondò la mano nel suo ventre, facendolo piegare in due.

    «Ti cercavo dappertutto:
    in ogni cosa che mi circondava ricercavo un minimo,
    un qualcosa che mi portasse a te.»


    Entrambi finirono nella polvere, ansimanti. Shikaku aveva un bozzo purpureo al labbro, Yoshino un livido violaceo sulla clavicola.
    «Pareggio» bisbigliò Shikaku.
    «No, anche stavolta hai vinto tu» mormorò Yoshino, svenendo.
     
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  2. zack'san¬
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    Come sempre bellissima!
    Hai un modo di scrivere veramente fantastico, ma credo che tu lo sappia già xDD
    Brava brava *-* (Minato! >.<)
     
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1 replies since 14/9/2013, 21:19   67 views
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